“Minatori, gay e lesbiche: quando l’unione fa la forza” da una proposta di Chiara Lepschy e Gianluca Zaffiro.
27 novembre 2018 dalle 15:30 alle 17:30
Presso l’Auditorium Flavio Ferrero, Via Olivetti 6 – Torino
Trattandosi di un evento nato e promosso dal personale di TIM qui troverete il link per registrare il vostro ingresso
https://docs.google.com/forms/
Durante l’evento saranno ripercorsi i punti chiave della narrazione del film Pride di M. Warchus con l’intervento
del critico cinematografico Prof. U. Mosca e dell’Associazione Babelica.
L’evento vuole stimolare un dibattito sulla creazione di valore attraverso la solidarietà reciproca e l’inclusione tra gruppi minoritari.
Il dibattito prende spunto da alcuni fatti storici avvenuti durante gli anni ’80 in Gran Bretagna. All’epoca la comunità di minatori si trovò ad affrontare il cambiamento guidato dalle direttive della signora Thatcher che imponeva la chiusura delle miniere di carbone. La comunità gallese reagì accettando il supporto dello sparuto gruppo di attivisti gay e lesbiche londinesi, attirando su di sé una notevole attenzione mediatica, oltre che fondi di supporto per il mantenimento ad oltranza dello sciopero.
Scopo del dibattito è di ragionare sul superamento dei pregiudizi e degli stereotipi per un bene superiore e comune, la difesa dei diritti umani, seguendo le vicende dall’incontro e confronto di gruppi di minoranza culturalmente diversi, in questo caso la comunità dei minatori e quella degli attivisti gay e lesbiche.
Come strumenti di dibattito saranno usati brevi spezzoni estratti del film Pride di Matthew Warchus e altra documentazione storica degli eventi, tratta ad es. da YouTube.
Attraverso questo materiale saranno rappresentate le fragilità sia collettive che individuali di due categorie apparentemente lontane: i lavoratori in difficoltà di fronte ad un sistema in cambiamento che ha scarsa attenzione per la vita delle persone, una minoranza come quella dei gay delle lesbiche alla ricerca di rispetto e riconoscimento di propri diritti sociali. Lo strumento di reazione che emerge è quello del supporto reciproco e inclusivo, secondo il ben noto detto che l’unione (inclusiva) fa la forza (e genera il valore).