UN BRINDISI ALLA LIBERTA’.
Il 25 aprile vieni alla pastasciutta antifascista
“Si procurarono la farina, presero a credito burro e formaggio dal caseificio e prepararono chili e chili di pasta. Una volta che questa fu pronta, caricarono il carro e la portarono in piazza pronti a distribuirla alla gente del paese. Fu una festa in piena regola, un giorno di gioia in mezzo alle preoccupazioni per la guerra ancora in corso”.
Sono le parole scelte dall’Istituto Cervi per raccontare la prima pastasciutta antifascista. Correva l’anno 1943, teatro era la cittadina di Campegine, una sorta di piccola repubblica libera nel cuore di un’Italia ferita e ancora occupata. La gente era stanca di guerra, di morte e di fascismo. Alcide Cervi, capostipite di una famiglia che avrebbe pagato a caro sangue la sua opposizione alla tirannia, scelse la maniera più intima per festeggiare la caduta di Mussolini: sedersi tutti insieme alla stessa tavola. Alla faccia dei neri!
Ottantuno anni dopo, vogliamo fare nostro quel gesto ribelle. Per commemorare quello che è stato e rendere omaggio alle tante partigiane e ai tanti partigiani che preferirono la lotta all’indifferenza, certo. Ma anche per provare, attraverso la condivisione, con la fratellanza universale, a costruire un piccolo spazio di pace per prevenire “gomito a gomito” le ingiustizie su cui si fondano le dittature.
Ci vediamo il 25 aprile alle 12.30 nel cortile di Cartiera, in via Fossano 8 a Torino. E speriamo sia un bel giorno di sole.
