Ancora un set di consigli seriali.
Questa settimana andiamo di recuperi e cominciamo con una serie bizzarra che arriva dritta dritta dagli anni 90 ed è una serie in cui ha lavorato un’autore che qualche anno dopo sarebbe diventato per una serie di romanzi che oggi sono diventati una delle serie di maggior successo, George R. R. Martin. La serie è “La Bella e La Bestia“, rilettura nella moderna New York della classica fiaba, con Linda Hamilton (qualcuno ha detto Terminator?) e Ron Pearlman (Hellboy e Salvatore de “Il Nome della Rosa”) nel ruolo di una leonina Bestia. Tre stagioni, non sempre perfette (la terza penalizzata dall’allontanamento della Hamilton, impegnata a fare la neo mamma) ma decisamente intense ed interessanti.
Inedita in Italia ma non così difficile da trovare sottotitolata una bizzarra serie comica inglese creata e interpretata da un istrionico attore che noi conosciamo praticamente solo per uno dei suoi personaggi successivi: Rowan Atkinson / Mister Bean. La serie in questione (che dalla terza stagione annovera nel cast un giovanissimo Hugh “Dr House” Laurie) è The Black Adder, commedia nera di ambientazione storica che racconta risvolti storici “mai narrati” durante la guerra delle due Rose. Il personaggio di Atkinson, Edmund Plantageneto Blackadder duca di Edimburgo detto the Black Adder, un villain inetto, piacque tanto da dare vita appunto ad altre 3 stagioni, ambientate in altri periodi storici con protagonisti dei suoi discendenti, altrettanto malvagi e inetti. Assolutamente da riscoprire e godere.
Non andiamo troppo indietro nel tempo, appena una decina d’anni, invece per Taken, miniserie di 10 episodi prodotta da Spielberg. un’epopea di fantascienza che attraversa la storia dalla seconda guerra mondiale e i fatti di “Roswell” che vedono coinvolgere 3 famiglie americane e gli alieni. La zampa di Spielberg si sente tutta, nel bene e nel male. La serie ha un grande respiro e un ottimo livello tecnico, anche se non manca di qualche scivolata (forse anche per colpa della durata degli episodi, fuoriscala rispetto agli standard: ogni episodio è in pratica un film da 1 ora e 20!). Resta comunque un’interessante rilettura che mescola vicende familiari, storia e la storia degli avvistamenti ufo (ci hanno messo davvero TUTTO sugli alieni da Roswell ai primi anni 2000, realizzando un costrutto narrativo coerente e sensato: vale la pena già solo per questo), con qualche infiltrazione di buonismo e momenti decisamente forti.
a cura di Paolo Ferrara
