Regia: Baz Luhrmann
Anno: 2022
Produzione: Stati Uniti d’America, Australia
una recensione a cura di Umberto Mosca
Un film che esprime l’originalissima tesi che la nascita e l’affermazione del rock’n’roll siano state essenzialmente una nuova forma di spettacolo di massa, sulla scia dei luna park e del cinematografo, dei Moulin Rouge e dei Gatsby Party di Baz Luhrmann.
A incarnare questa visione è il personaggio del Colonnello Parker, interpretato da un Tom Hanks quasi irriconoscibile, truccato come era solito fare Orson Welles con le sue figure ambigue e luciferine che incarnavano l’anima più torbida e contraddittoria della società americana.
Un’opera contemporanea dal valore politico che parla di Black Pride e di Liberazione della Donna, attraverso l’amore viscerale di Elvis per la musica afroamericana e per la nuova rappresentazione della sessualità scatenata dalle sue performance.
Dopo aver visto le immagini di Elvis che si esibisce all’International Hotel di Las Vegas, da recuperare assolutamente la scena di Blade Runner 2049 in cui Ryan Gosling ed Harrison Ford si scazzottano proprio in quella sala teatrale davanti a un ologramma del King che si accende e si spegne! E la meravigliosa citazione, presente in questo fotogramma, della scenografia stilizzata di Jailhouse Rock/Il delinquente del rock’n’roll (1957). Potentissime connessioni del cinema!
