ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

[FKFF 2023] Eungyo

Titolo originale: Eun-gyo

Regia: Ji-woo Jung

Anno: 2012

Produzione: Corea del Sud

una recensione a cura di Liliana Giustetto

Quando la giovane studentessa Eun-gyo, scoperta a fare un pisolino sulla sedia a dondolo nel giardino della villa del noto poeta Lee Jeok-yo ormai settantenne, si propone per sbrigare qualche faccenda domestica, la pacifica esistenza dell’uomo subisce un drastico cambiamento. Tra lui e la ragazza, malgrado la differenza d’età, si instaura un legame molto profondo che suscita l’interesse di Seo Ji-woo, l’assistente di Lee, un tempo suo allievo e ora promettente romanziere.
Eungyo è, in superficie, la storia di una controversa relazione tra un uomo di 70 anni e una liceale, ma alla fine fornisce una commovente dissezione dell’età e della solitudine che merita di essere descritta come qualcosa di più di un semplice “thriller erotico”, anche se è sia elettrizzante che erotico…
Un romanzo che ci porta nelle fantasie del professore che si vede il giovane che è stato e come avrebbe potuto amare Eun-gyo.
Ma la sua vicinanza lo aiuta anche a trovare nuovamente la voglia di vivere, con la sua energia giovane e ingenuamente provocante.
Il suo stato d’animo lo porta a scrivere una prosa delicata e profonda di quell’amore che avrebbe potuto essere.
Eun-gyo, in quelle righe, scoprirà più tardi, di come era bella e deliziosa e di come lo è ancora, grazie ad una consapevolezza che come adolescente non può avere.
L’assistente cade invece preda di un sentimento di invidia, sia per la scrittura, sia per i sentimenti che il professore è riuscito a provare.
Un racconto toccante, doloroso e dolce che avvicina l’età matura alla giovinezza.
Stranamente è stata fatta la scelta di far recitare, con un trucco per invecchiarlo, un attore molto più giovane, Park Hae-il, lo stesso attore che abbiamo conosciuto quest’anno in Decision to leave di Park Chan Wook.

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