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GRAN TORINO | Gran Torino

una recensione a cura di Liliana Giustetto
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Gran Torino è un film del 2008 diretto e interpretato da Clint Eastwood.

Una meravigliosa storia, raccontata con realtà e con un senso di appartenenza molto realistico.
A parer mio, Clint, nei suoi ultimi racconti, mette molto di sé.
Una pellicola sorprendente che mette a nudo una categoria di uomini all’antica ma non piegati dalla vita, che sanno ancora prendere delle decisioni, che non temono di perdere, che hanno orgoglio e coraggio da vendere.
Ho amato Eastwood in questo film, nella curva crescente del mio amore per questo grande artista, che è cresciuta esponenzialmente con il passare del tempo e delle opere.
Dal personaggio dei film western freddo e spietato, con un enorme ego, al poliziotto nella serie dei Callaghan, cinico ma umanissimo, preda delle sue ire e delle sue debolezze, ai personaggi della sua mezza età, più dolci, sentimentali ed appassionati, fino a questa pellicola dove esprime un se stesso anziano ma per nulla rassegnato a far scorrere la vita in maniera piatta e senza speranza.

Walt Kowalski, un uomo anziano, polacco americano, reduce dalla guerra in Corea, indurito dalla vita, con un carattere difficile e spigoloso. Solitario ed ostile, affranto per la perdita della moglie adorata, malato, in contrasto assoluto con la famiglia, figli insensibili che faticano anche solo a telefonargli, nipoti che lo vedono come futuro elargitore di beni da ereditare, una cagnolina di nome Daisy come compagnia. Pieno di pregiudizi verso i vicini asiatici che ritiene incivili, il suo quartiere cambiato dalle immigrazioni. Un sacerdote irlandese, che cerca di convertirlo. Una grande passione per la sua Gran Torino.
Ma un ragazzetto Hmong fa un grosso errore, per superare una prova di coraggio per essere accettato in una gang, tenta di rubarla. Il finimondo.
Ma dove si può nascondere l’amicizia, la solidarietà, l’empatia, la voglia, ancora una volta nella vita, di proteggere qualcuno?
La vita può riservare sorprese e novità.
E Walt ha il grande merito di avere l’elasticità di accettare i cambiamenti, nonostante la sua indole legnosa e machista.
Nuovi valori nella vita, un nuovo senso, un obiettivo da raggiungere prima dei saluti.
Persone deluse, altre folgorate da un nuovo affetto.
Tutto al posto giusto, inaspettatamente.

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