un rapido sguardo alle visioni di marzo 2021
Malcolm & Marie - S. Levinson, 2021
Nel vuoto del cinema attuale pollice verso da parte mia anche per questo film assai pretenzioso.
Per una stringata analisi del film di Levinson, fatta la tara del B/N (bello), di una recitazione ad impianto teatrale di Zendaya e Washington (discreta) tanto eco di Scene da un matrimonio, il film è noiosamente intellettualizzato con queste reiterate citazioni filmiche che alla fine sembra di sfogliare il Mereghetti.
Il tutto infarcito di considerazioni sull’uso politico del film, sul razzismo, sull’aspetto commerciale. Quasi a pretendere di dare una definizione di cosa è CINEMA.
Un blending pasticciato, costruito visibilmente a tavolino.
Tiziana Garneri
Notizie dal mondo - P- Greengrass, 2020
Western sobrio, elegante, ben recitato, che non racconta nulla di nuovo ma lo racconta bene, senza sbavature e sentimentalismi. Tom Hanks un bel vecchio uomo del west in un road movie per il grande pubblico che non lesina in qualità.
Grandi paesaggi.
Il talento del calabrone - G. Cimini, 2020
Una bellissima Milano notturna, straniante, luminescente. Una stazione radiofonica, un dj che trasmette musica a richiesta e un gioco per vincere due biglietti per un concerto. E un gioco a perdere dove giganteggia un Sergio Castellitto che si misura in una caleidoscopica sequenza di dolore, rabbia, rassegnazione, dolcezza, memoria, sarcasmo senza mai peccare di manierismo. E poi. Un corollario di cattive intenzioni, una sceneggiatura maldestra, un’interpretazione imbarazzante (Anna Foglietta su tutti), dialoghi e azioni improbabili schiacciano irrimediabilmente il film che nemmeno il poetico finale riesce a sollevare in quel volo che il calabrone, non sapendo di non poter spiccare, fa.
Elena Pacca
Malcolm & Marie - S. Levinson, 2021
Opera kammerspiel alla John Cassavetes, intriso di cinefilia non solo per il suadente B/N ma per un raro gusto nella regia, pecca in una programmaticità che, tuttavia, è ammorbidita dalla scrittura. Lui straordinario, lei meno, Malcom & Marie è un titolo da qualche statuetta.
Fino all'ultimo indizio - J. L. Hancock, 2021
Un thriller cupo che esplora più l’animo umano che il crimine.
Il doppio.
Lo specchio.
L’ossessione per le piccole cose.
Il contagio dell’ossessione.
Cast di tutto rispetto per un film che rivela qualche lacuna e parecchie scene poco verosimili.
Lascia, per molto tempo, lo spettatore in attesa di chiarimenti che arrivano a colpi di flashback continui fino a ricomporre il puzzle.
Alla fine lo scopo dello schema narrativo viene reso chiaro e rivaluta tutta la storia che è ben altro che una “normale” vicenda di serial killer.
Ma una indagine sui fantasmi della mente.
Liliana Giustetto
La stanza – S. Lodovichi, 2021
Esclusiva Prime Video, La stanza è tutto fuorché un prodotto minore per piattaforme online. Nella sua ricerca di atmosfera, in un misto tra gotico e orrore, si colloca tra le recenti speranze del cinema di genere in Italia, e questo al di là di alcuni limiti dell’italian style.