ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

[LOVERS FILM FESTIVAL 2023] PUNCH | I pugni in tasca

Regia: Welby Ings

Anno: 2022

Produzione: Nuova Zelanda

una recensione a cura di Elena Pacca
Punch locandina

Combattere per ciò in cui si crede. Con i pugni, con le parole, con il canto, con quelle ali di cartone costruite da bambino per volare, per provarci e, chissà, forse almeno una volta riuscirci (o così ci piace pensare). Un mondo virile dove è bandita la tenerezza e quella femminile rimane giocoforza inascoltata. Un mondo macho, la piccola città bastardo posto dove se non ti conformi soccombi, dove è figo gridare al frocio, schernire la checca effeminata, salvo goderne poi in segreto nei cessi pubblici. Un riscatto che passa attraverso (e per contrasto) una natura selvaggia e bellissima che sa farsi struggente e complice. Un Tim Roth padre devastato e dolente perso nel male e nel male di vivere, che farebbe di tutto e combatterebbe sino alla morte per quell’unico figlio promessa della boxe. E poi la diversità raddoppiata nell’essere maori e gay. L’agognato altrove che è il mondo nuovo dove essere quello che si è senza nascondersi, autoesiliandosi e allontanandosi da tutti, ma vivere alla luce anche se non si è il sole, né la luna e tantomeno le stelle. Opera prima di Welby Ings, regista e sceneggiatore, sincera e convincente e due giovani attori capaci di sostenere lo sguardo col giusto lirismo tra Whetu di poco più grande che sa quello che è e Jim, diciassettenne che ancora non lo sa e lo scoprirà un po’ alla volta. 

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