una recensione a cura di Elena Pacca
Regia: Lucas Santa Ana
Anno: 2024
Produzione: Argentina
Un compleanno, i dettagli di una mise en place che apparecchierà un cena con un crescendo dal portato rivelatorio. Debolezze, fragilità, aspettative, speranze, passioni, nuovi incontri, preoccupazioni, crisi e amore, le prelibatezze che assaggiamo lungo il corso degli eventi in tempo reale, in una concatenazione di dialoghi perfettamente inanellati. L’amore in tutte le salse, nelle sue evoluzioni lungo il corso delle cose della vita, sino al limitare della vecchiaia. La nostalgia degli anni d’oro, la gioventù prepotente che si prendeva tutto, le esitazioni all’impegno di coppia, la fedeltà, la sincerità, la famiglia di origine e la famiglia elettiva, la sieropositività come compagna di strada con cui convivere. E poi il desiderio, la carnalità e il sentimento. Le declinazioni di incontro dettate dal tempo e dallo spazio: le strade e il reale ieri, il virtuale e Grindr oggi. Ma non è soltanto un parlare d’amore: alle parole corrisponde un vissuto, più o meno sofferto che trova una solida collocazione in ognuno degli interpreti. Un’alchimia magica tiene insieme gli undici componenti fra coppie omosessuali, lesbiche, etero, in perfetto equilibrio di affiatamento, discontinuità generazionale, frecciatine, provocazioni e chiarimenti, sia che si tratti di esprimersi, sia nell’ascolto, sia nell’indugio estraniante nel solco dei propri pensieri. La conversazione e lo scambio di battute procede di pari passo con la mescita di vino bianco e vino tinto, i giochi di sguardi, con la tenerezza, la sfrontatezza e la nota malinconica che esplode suo malgrado nel finale, quando Pedro, uno dei protagonisti, lasciato in casa sul divano a smaltire l’alcol il compagno di una vita, andati via gli ospiti, rimane al buio nel patio della casa ormai silenziosa come ripercorrendo gli echi del vociare dei suoi amici in un finale sospeso che non è soltanto l’uscita di scena del film ma un commiato reale, in quanto l’ultima intensa, misurata interpretazione di Claudio Da Passano, a cui è dedicata la pellicola.