ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

MOONAGE DAYDREAM | David Bowie Is: I am what I am (I’m a blackstar)

Regia: Brett Morgen

Anno: 2022

Produzione: Stati Uniti d’America, Germania

una recensione a cura di Elena Pacca

Un magical non-mystery tour dove si disvela la multiforme essenza di David Bowie attraverso la sua voce, il suo pensiero, i suoi riferimenti, la sua pittura e le sue domande/risposte. Non un biopic in senso classico, non un’esaltazione divistica, non una carrellata di brani e basta, perché non esiste una versione definitiva di David Bowie, dotato di un camaleontico karma. Uno stream of consciousness joyciano che sovrappone, disordina il caos, avanza e poi indietreggia lungo una carriera o per meglio dire una storia che non si è mai fermata, che a una meta raggiunta ne ha individuata subito un’altra ma non in un delirio adolescenziale di incompletezza, non con animo eternamente insoddisfatto ma con spirito di ricerca, avventura, esploratore temerario curioso e intraprendente alla scoperta di nuove terre nuovi colori nuovi suoni nuovi alfabeti sonori nuovi indigeni da cui apprendere e a cui insegnare senza spirito pedissequamente pedagogico ma dialetticamente formativo di osmosi artistica e culturale scevra da qualunque sospetto di saccente superiorità. In tutto questo flusso narrativo visivo sinestetico e sensoriale manca qualcosa ma, come in qualsiasi mostra autoriale, saranno sempre presenti alcune omissioni a dar risalto anche all’assenza. Il catalogo non è compilativo, perché in fondo non c’è nessun inizio e nessuna fine, è frutto di scelte precise che hanno la potenza di un viaggio immersivo, un catartico percorso esperienziale e se alla fine usciamo non è per riveder le stelle, perché l’esplosione della supernova l’abbiamo già attraversata e i frammenti luminescenti ci stanno ancora attaccati addosso. 
E per chi ha sempre desiderato “essere una fiammata e polvere di stelle”, non è poco.

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