ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

NOSTALGIA | Senza riscatto

Regia: Mario Martone

Anno: 2022

Produzione: Italia, Francia

una recensione a cura di Umberto Mosca

Nel Sindaco del Rione Sanità (2019, su Rai Play), adattamento in chiave contemporanea della commedia di Eduardo, Mario Martone conduceva lo spettatore su quel confine grigio e ambiguo rappresentato da famiglie e personaggi che si sostituiscono alle istituzioni latitanti sul territorio. Uno sguardo tutto “dall’interno” della società napoletana che ha bisogno di molte sfumature per essere adeguatamente interpretato e che si coglie ancor meglio di fronte al dittico costituito dai due film (la presenza di Francesco Di Leva, prima sindaco e poi parroco, esprime l’ideale specularità tra le due opere). Un modo narrativamente impeccabile per “spiegare” senza “giustificare”. E dalla stessa provocazione parte Mario Martone nel suo nuovo Nostalgia, sfidando – fino alla fine del racconto! – lo spettatore, piacevolmente condotto a osservare l’ambiente della camorra con un misto di sentimentalismo e di nostalgia, appunto (non a caso viene scelto il Favino già interprete per Bellocchio dell’affascinante don Masino Buscetta). Del resto, nella più classica tradizione del genere Polar, alle vecchie amicizie è difficile sfuggire… Ma è proprio questa la sfida narrativa ed etica che Martone risolve nel finale del suo film, che mette in guardia il pubblico da idealizzazioni e stereotipi commerciali nella rappresentazione delle mafie. Perché un conto è il “marketing estetico” dei camorristi belli e maledetti della serialità di successo, un conto è un “cinema del reale” d’autore che trova la sua metafora perfetta nella scena del corpo nudo dell’anziana madre immersa nella vasca dal protagonista, a sfidare le convenzioni figurative e le barriere del narrabile.

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