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OLD BOY | Il film della settimana

Regia: Park Chan-wook

Produzione: Corea del Sud

Anno: 2003

una recensione a cura di Umberto Mosca

Ci sono film che cambiano profondamente la storia del cinema perché agiscono in profondità sull’immaginario dello spettatore, spostando le soglie del narrabile e del visibile. Old Boy, scritto e diretto dal cineasta coreano Park Chan-wook, è uno di questi film. Ai tempi della sua uscita, nel 2003, Quentin Tarantino lasciò il segno affermando che quello era il film che lui avrebbe voluto girare. Ed è sicuramente appassionante andare a rintracciare, in modalità parallela, affinità e divergenze poetico-estetiche con Kill Bill, uscito nello stesso periodo.

Old Boy img 1 umberto

Così come è molto interessante individuare le affinità che legano molti autori orientali degli anni Novanta con un nuovo cinema americano che fa del genere noir la sua dimensione creativa prevalente, concentrandosi in particolare sull’originalità dei personaggi e sui loro passati indicibili e inediti, affiancata a una ricerca di stile che ama le stilizzazioni e le cromotipie. In tal senso, Old Boy è un’opera di una densità e di una complessità che subito farà scuola, ispirando profondamente nei futuri scrittori di cinema quel modo di costruire strutture narrative sempre più intricate e complesse, dando vita a caratteri controversi che sorprendono per le

continue sfumature della loro esperienza, per lo scacco esistenziale che interpretano, per la fisicità disperata con cui si gettano a capofitto nella difesa dei legami personali. Perché, come accade nel noir sin dalle origini, la cosiddetta società non esiste, è ridotta a uno sfracellato simulacro di sé in cui dominano rapporti di forza fondati sul denaro.

Visto a quasi vent’anni di distanza, uscito di recente in sala, Old Boy è un’indimenticabile visione di un futuro che è un eterno presente, come suggeriscono gli “orologi molli” dei meravigliosi titoli di testa incentrati sul tema del tempo, dove i personaggi sono perennemente in debito con la loro condizione di individui imperfetti e dove la scintilla del racconto è costantemente innescata dalla caleidoscopica dialettica tra il senso di colpa e la punizione.

Old Boy img 2 umberto
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