[SPECIALE CANNES 2023] FALLEN LEAVES | Il mondo è grigio il mondo è blu

Laddove i personaggi di Barbie si muovono un po’ rigidi – come d’altronde si confà alle bambole – in un universo super colorato e glitterato, i personaggi di Kaurismaki, analogamente un po’ goffi nelle loro movenze e posture, vivono un mondo a tinte fredde in cui giocoforza è assai più difficile scaldare il cuore di chi lo abita ma hanno una forza sovrumana nel rivendicare la conquista di uno spazio minimo di felicità nel centro del nulla, in tempi più che moderni, modernissimi, visto che siamo in un asincrono 2024. Commuove e strappa applausi a scena chiusa questo piccolo nuovo capolavoro di Kaurismaki composto di tableau vivant, iconici ma non manieristici, ammantati di poesia e ironia, ricolmi di affetto per il cinema e quello che sa (e può) generare nell’animo di chi si dispone alla visione come se guardasse un Caravaggio. Si può precipitare nella bellezza, come nella tristezza, e in quegli sguardi che trapassano qualunque cosa incontrino sfidando le leggi della fisica e, forse, dell’optometria. Se Chaplin vedesse, sorriderebbe e con un mezzo inchino direbbe chapeau!