Titolo internazionale: Piety
Regia: Eduardo Casanova
Anno: 2022
Produzione: Spagna, Argentina
una recensione a cura di Liliana Giustetto
Un tremendo racconto allegorico, fatto di immagini dipinte che sembrano caleidoscopi, in un’unica tonalità di rosa.
Per una storia tutt’altro che facile.
Una donna che attrae a sé e distrugge tutto ciò che ama.
La relazione tra Libertad (madre) e Mateo (figlio) viene messa in parallelo al rapporto del dittatore della Corea del Nord con la sua popolazione.
Un rapporto madre-figlio viscerale e patologico che viene messo in crisi alla scoperta della diagnosi di cancro per Mateo, ma potrebbe invece essere il motivo per proseguire la mutua dipendenza.
Mateo teme il mondo ma capisce che dovrebbe liberarsi dalla morsa materna, però potrebbe esserne distrutto.
La meravigliosa Angela Molina, descrive una madre divoratrice.
Volutamente, le scene grottesche esasperano la simbiosi ed illustrano una nascita mai realmente avvenuta.
