Regia: Lautaro García Candela
Anno: 2023
Produzione: Argentina
una recensione a cura di Liliana Giustetto
Cambio cambio è il richiamo pronunciato sottovoce dagli arbolitos, i cacciatori di clienti per i cambiavalute non ufficiali.
Lavorano in Florida Street a Buenos Aires, alle dipendenze di vari trafficanti.
Il loro lavoro è al limite della legalità e i loro guadagni si limitano ad una minuscola percentuale sul cambiato.
Pablo lavora per uno di questi cambiavalute che usa come copertura il suo negozio di parrucchiere.
Vorrebbe partire per Parigi con la sua fidanzata Florencia, che spera di vincere una borsa di studio.
La recessione è feroce e l’inflazione a livelli mostruosi.
Osservando, casualmente, le dinamiche di cambio Pablo scopre che può sfruttare a suo favore il meccanismo dei tassi.
Senza togliere nulla all suo mandante può fare due cambi intermedi, trattenendosi la differenza. Se le cifre sono ingenti, il guadagno è sostanzioso.
Insieme a Florencia e a due amici, grazie ad un inside trader, si prepara per un colpo grosso.
Il film ci mostra quello che abbiamo solo immaginato delle varie crisi economiche argentine, in una situazione farsesca, dove a pari di lavoro svolto, improvvisamente il guadagno può diminuire di dieci volte e i prezzi decuplicare.
La vita dei giovani è precaria e senza speranze per il futuro.
Con un tono lieve ci mostra la vita di chi ormai pare rassegnato al disastro e anche alla ferocia di chi è senza scrupoli.
