Regia: Savanah Leaf
Anno: 2023
Produzione: Stati Uniti d’America, Regno Unito
una recensione a cura di Liliana Giustetto
Il dolore, l’impotenza, la rabbia, la diffidenza, la ribellione li sentiamo anche noi, allo stesso modo della protagonista.
Gia è una ragazza madre, incinta del suo terzo figlio, che sta lottando per riottenere la custodia dei suoi primi due figli.
Povertà, ignoranza, debolezza, dipendenze, assenza totale di appoggio della famiglia di origine e dei padri dei bambini. Questi sono gli elementi che caratterizzano la vita di Gia e delle altre ragazze nelle stesse condizioni che frequenta nella casa famiglia, ai centri rieducativi, dalle assistenti sociali, durante i corsi per imparare a diventare delle buone, brave madri responsabili.
Ma senza una guida di esempio nella vita, una casa, un lavoro da poter frequentare per più di tre ore al giorno, nel tempo libero dai corsi riabilitativi obbligatori non è facile, è impossibile.
È impossibile riuscire a rimanere pulite dalle droghe e dal crimine se sei disperata, sola, se non puoi vedere i tuoi bambini se non un’ora a settimana e i bambini non capiscono il perché.
Se ti sembra che vogliano convincerti a dare in adozione il bambino che sta per nascere.
Belle queste mamme, bella mamma e donna la protagonista, brava la regista a non far cadere su di loro la colpa, a farle vedere come sono, fragili, spaurite, terrorizzate, determinate.
