Titolo internazionale: Men of Divorce
Regia: Noah Pritzker
Anno: 2023
Produzione: Stati Uniti d’America
una recensione a cura di Liliana Giustetto
[SPOILER ALERT]
Una commedia di stile quasi alleniano.
Nell’ambiente della middle-class newyorkese, Peter Pearce, un odontoiatria di mezz’età, non ha mai accettato che il padre ottantenne, Simon, dopo 60 anni di matrimonio, avesse deciso di divorziare dalla madre perché ancora convinto di avere diritto a 30 anni di felicità.
Simon: Vivrò ancora altri trentanni
Peter: Ne avrai 110
Simon: Venti, venticinque, allora
Peter invece è preoccupato solo per il dispiacere della madre a non finire la vita con il marito e non perde l’occasione per cercare di fargli indossare nuovamente la fede nuziale.
Qualche anno dopo, anche sua moglie Maria decide di inviargli le carte per il divorzio, dopo più di trent’anni di matrimonio e questo lo destabilizza totalmente.
Peter si trasferisce in un nuovo appartamento da scapolo e decide per un viaggetto ristoratore a Tulum
Non si ricorda che nello stesso weekend, il figlio minore Mickey, ha organizzato per il fratello Nick, la festa di addio al nubilato, proprio a Tulum.
Con grande irritazione dei figli.
Durante il viaggio padre e figli si riappacificano ma Nick, lo sposo, dichiara che il matrimonio non ci sarà e deve solo riuscire a comunicare l’annullamento agli ospiti.
Questo perché la fidanzata non ha più fiducia nelle sue capacità: bambino dotatissimo è finito, a più di trent’anni a lavorare in un ristorante, perennemente depresso.
Nick: Hai presente quei film sperimentali dove dopo mezz’ora ti domandi: sarà sempre così?
Ne frattempo Mickey reduce del suo recente coming out, ha ina avventura e si innamora di un amico del fratello che però è sposato con una donna.
Al ritorno, il nonno, Simon, muore nella casa di cura dove da tempo è ricoverato per un ictus.
Ha chiesto di essere cremato, a dispetto della volontà della ex moglie che si facesse seppellire nella tomba di famiglia con lei.
Peter, trova un macabro escamotage per accontentare sia la madre che il padre, accompagnato dalla ex moglie e dai figli ai quali dice: Ricordatevi che non è stata tutta una merda.
E a volte vale veramente la pena ricordarlo.
Come un romanzo di formazione in età adulta, seguiamo la storia di tre generazioni di uomini della stessa famiglia, che non riescono a crescere, a vedersi finiti e realizzati, come se continuassero perennemente ad avere un’ulteriore possibilità.
Tre ex husbands, anche se Nick non è ancora sposato in realtà, ma quasi e una storia destinata a finire male: quella di Mickey.
Il nonno è il perfetto interprete di questa parabola.
Nick ha fallito le aspettative credendo che le sue doti lo avrebbero sostenuto in eterno, anche in assenza del suo impegno.
Mickey ha sperato che la sua avventura rimanesse segreta, ma non è proprio così.
Peter invece è un uomo che si trova suo malgrado a diventare ex husband, ma che non riesce a metabolizzare i cambiamenti e le rotture. Né le proprie né le altre nella sua famiglia.
La pellicola ha un buon ritmo senza però mai prendere posizione riguardo gli eventi.
Nessuno si mette a discutere di nulla. Eppure si capisce tutto. Non sappiamo i dettagli di nessuna delle rotture, ma non sarebbero importanti.
E il film mantiene una leggerezza di cui ringraziamo, pur sapendo che di leggero non c’è niente.
