ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

[TFF41] MANDOOB | Il buio della notte

Titolo internazionale: Night Courier

Regia: Ali Kalthami
Anno: 2023
Produzione: Arabia Saudita

una recensione a cura di Elena Pacca

Fahad è in ritardo. Gli otto milioni di Riyad sembrano tutti in movimento. Un diverbio al lavoro glielo fa perdere. Lui si ritrova a fare il corriere per un’app di consegne rapide. Un’occasione di quelle che non possono che fare di un uomo un ladro, lo renderanno protagonista di una serie di peripezie tragicomiche, in bilico tra il surreale e il noir. Perché se è vero che noi sappiamo benissimo come sia iniziato tutto e immaginiamo quali possano essere le conseguenze, ecco avverarsi sotto i nostri occhi, la profezia o meglio la naturale conseguenza di un gesto che inizialmente sembra favorirlo, ma che, invece, l’ha solo messo nei pasticci. Pasticci non di poco conto in cui si è cacciato in un mix fra ingenuità, faciloneria e sprezzo di un certo pericolo. La notte incombe praticamente sempre sul cielo di Riyad. Preme sulle vite di persone che sono costrette a convivere con un’opulenza esagerata e sbattuta in faccia, in un divario abissale fra chi può comprarsi tutto e chi no e deve lottare per conquistare un millimetro di possibilità in più, come la sorella che cerca di brevettare un’idea imprenditoriale. Non c’è quasi giorno a Riyad, e se c’è è sempre al chiuso. La notte si fa metafora di un’oscurità che nasconde traffici, corruzione, vizio, arte di arrangiarsi, invisibili o quanto meno ben nascosti a chi viene abbagliato dai neon, dai grattacieli, dalla vita diurna che brulica e sembra consumare tutto senza il tempo di fermarsi mai. Al di là dei tre significati della parola araba Mandoob (corriere, persona compianta per una perdita o una disgrazia, persona sfregiata) Fahad è in realtà corriere di sé stesso per quel suo portarsi appresso come un pacco in consegna, una personalità che fatica a stare al passo (e accumula ritardi come sul lavoro) di una società che fagocita e ingoia, distante e lucidamente fredda come le sue luci, e ignara delle miserie e dei destini degli uomini che soffrono e che la abitano.

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