Titolo internazionale: Family Time
Regia: Tia Kouvo
Anno: 2023
Produzione: Finlandia, Svezia
una recensione a cura di Liliana Giustetto
È basato sull’omonimo cortometraggio di Kouvo del 2018
Feste di Natale in famiglia in una baita tra i boschi innevati.
Chiunque potrebbe riconoscersi almeno in un pezzo della narrazione della riunione degli otto componenti questa famiglia finlandese.
Agrodolci vicende che riguardano ogni familiare.
Tutti felici di vedersi per le feste tanto quanto vorrebbero, ognuno, essere a mille miglia di distanza.
Nessuno è risparmiato.
Dalla nonna, un po’ smemorata, ma tanto intelligente da non prendersi mai l’ultima parola, tanto sa che i più giovani decideranno sempre tutto.
La figlia in crisi con il marito perfezionista.
La sorella che è ben felice che il figlio lasci finalmente il nido per godersi l’indipendenza di cucinare ciò che le va e vedere i programmi tv senza scendere a compromessi.
Il nonno, alcolizzato che dà il suo peggio sempre per Natale.
La nipotina, saggia, sveglia ed interventista, che vorrebbe risposte chiare alle sue domande precise, scrive al nonno una lettera anonima per convincerlo a cambiare, firmandosi: un tuo familiare.
In due atti, sarcastici e malinconici, assistiamo a vicende personali di ogni membro della famiglia, a Natale e nei giorni seguenti.
Ridiamo molto e ci facciamo prendere dalla malinconia per questa commedia schietta che mette a nudo gran parte dell’umanità, nei suoi luoghi comuni e nei suoi tic esistenziali.
Una fotografia limpida e lineare alleggerisce il tutto.
