un rapido sguardo alle visioni di gennaio 2022 tra sale e streaming
The House - Emma de Swaef & Marc James Roels & Niki Lindroth von Bahr & Paloma Baeza, 2022
Straordinario gioiello dell’animazione stop-motion, The House racconta tre storie tra il mistero, l’horror, il kafkiano e la commedia attorno a una casa. Genio visivo, dialoghi maturi, trasporta in epoche, mondi altri, rievocando sentimenti e incubi primitivi. Paura e commozione.
America Latina - Damiano e Fabio D'Innocenzo, 2021
I gemelli D’Innocenzo amano dare pugni nello stomaco allo spettatore, non lasciarlo in uno stato di rassicurante torpore. Se in Favolacce, a mio parere, il pugno era sovradimensionato agli eventi, qui è spiazzante. Con una sceneggiatura geniale tengono sulla corda chi guarda, lo confondono, lo mandano fuori strada, invitano ad investigare insieme al protagonista, salvo lasciare tutti alla fine spiazzati. Un bel thriller gothic horror, sottolineato da una azzeccata fotografia coi primi piani di Elio Germano superbo interprete.
Tiziana Garneri
House of Gucci - Ridley Scott, 2021
Se è vero che ci sono tre temi guida che attraversano tutta la filmografia di Ridley Scott – il tema dell’ “esclusione” sociale, il tema della “vendetta contro il potere” e il tema del “duello” all’ultimo sangue – non si può dire che questo ventisettesimo lungometraggio di Ridley Scott non sia perfettamente in linea con lo sguardo di un autore abile nel districarsi con i generi più vari, dalla fantascienza al film in costume, dal gangster movie al crime biopic a sfondo storico (vedi anche il recente Tutti i soldi del mondo). La differenza che passa tra il personaggio di Lady Gaga e il personaggio di Patrizia Reggiani segna il confine tra la commedia di caratteri e il saggio di antropologia criminale.
Umberto Mosca
Don't Look Up - Adam McKay, 2021
Di tanto in tanto arriva uno “schermo nero”, un’improvvisa dissolvenza al buio, come se tutto il flusso delle immagini, improvvisamente, si interrompesse. Uno “stilema” tanto semplice quanto geniale, che tiene lo spettatore in allenamento… Il resto è catastrophic comedy grottesca, alla ricerca di un possibile equilibrio tra Mars Attacks! e La seconda guerra civile americana. Netflix ha imparato a memoria la ricetta del “prodotto popolare colto”, come già lo scorso anno per The Midnight Sky.
Umberto Mosca
The Girl in the Yellow Jumper - Loukman Ali, 2020
Tarantinata in salsa africana non spregevole, addirittura tenero, fuori dalla valutazione del prodotto, per il genuino tentivo e per i genuini risultati. Sono film in cui trapela l’amore per il cinema e non la ruffianeria manieristica. Forza Uganda!
Matrix Resurrections - Lana Wachowski, 2021
Improba è la sfida per questo film, chiamato a portare ancora una volta in scena (quasi fuori tempo massimo) un universo narrativo ove non è più possibile distinguere tra reale e simulato, in cui una dimensione si incarna continuamente nell’altra. L’unica via percorribile risiede nello stile, è nella velocità della tecnica, che segnava la trilogia sin dalla metafilmica scena d’esordio, quella della luce che non riusciva ad acchiappare i bit! Ma troppo stile rischia di surgelare non solo le emozioni e i sentimenti, ma proprio la visione del mondo, anche se l’idea che l’algoritmo sia diventato il nostro analista non è affatto male. Ricordiamoci però che Matrix, a differenza di Avengers & c. o Dune, non attinge a uno storyworld preesistente. Forse ci siamo persi qualcosa, ma è inevitabile…
Umberto Mosca