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VASCO ROSSI – IL SUPERVISSUTO | Vivere pericolosamente!

Regia: Giuseppe Domingo Romano
Anno: 2023
Produzione: Italia

una recensione a cura di Deborah Gallo

Vasco Rossi è un iperbole; l’incarnazione di un’ideale collettivo che è riuscito a valicare le epoche, a dominare il tempo, a imporsi su intere generazioni. A vederlo oggi Vasco, a sentirlo raccontare di sé nella serie tv firmata Pepsy Romanoff, con quell’estrema naturalezza che lo ha sempre contraddistinto, sembra sia diventato il mito che oggi chiunque conosce in maniera del tutto semplice e immediata. In realtà la scalata — involontaria a tratti — verso il successo è stata un insieme di incomprensioni con il pubblico e la critica, difficoltà personali, frenesia e momenti di creatività assoluta. Strade torturose e in salita l’hanno reso Il Supervissuto che oggi tutti conosciamo. 

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Vivere pericolosamente dice Vasco, riferendosi alla sua esistenza. Due parole che compaiono anche in un manifesto alle spalle di Jean-Paul Belmondo, nell’À bout de souffle di Jean-Luc Godard. Vasco, lo dice francamente di essersi spinto fino al limite di se stesso, di aver vissuto in maniera imprudente, temeraria. La morte ha sfiorato la vita, ed è stato questo il prezzo da pagare per aver contribuito attivamente alla creazione di un’esistenza rivoluzionaria, di una carriera riconosciuta oggi e sempre come assoluta, suprema e allo stesso tempo umana.

Vasco è stato la Nouvelle Vague emiliana ed italiana, un ragazzo dallo spirito ardente e rivoluzionario, pronto a sovvertire le regole per crearne delle proprie. Disposto a dimostrare a tutti che la lingua italiana non è mai stata un limite per fare rock, è riuscito a comporre brani il cui testo è il fulcro determinante di un’emotività attorno al quale si snodano sonorità irruenti e dure, a tratti anche violente.

Uomo e artista dal carattere inquieto, con una forte urgenza di scoperta, di comunicazione, di esplorazione dell’animo umano e delle sue contraddizioni, scrive brani nei quali ogni giovane dell’epoca — e anche di oggi — riesce facilmente a riconoscersi. Ci si sente a casa tra quelle parole intime e contestatrici, tra quei suoni forti ed impetuosi che raccontano perfettamente la frenesia degli anni Ottanta, la ribellione giovanile incanalata in un divertimento smodato, eccessivo. È chiara la necessità generale di imporre nuove idee, lontane dagli ideali passati ritenuti ormai obsoleti. Questo senso di riscatto acquisisce una voce solida e chiara, che grida più forte che mai, che sa farsi ascoltare da tutti, riuscendo ad imporsi sul panorama musicale — e sociale —, ed è quella di Vasco Rossi. La rockstar italiana incarna un’esigenza collettiva manifestando, attraverso l’arte, un pensiero comune.

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A determinare il successo senza tempo, però, sono state, probabilmente, l’umanità celata dietro la giacca di pelle da rockstar, e le fragilità mostrate sempre con orgoglio e fierezza. Anima ribelle sul palco, uomo comune nella vita reale. Comune perché ammaccato, come tutti, dagli urti della vita; quelli che gli hanno poi permesso di scrivere i brani di cui il suo pubblico si è servito per trovare comprensione e speranza. Canto alla grande anima umana dice Vasco ne Il Supervissuto.

Nella sua carriera si è esibito in più di ottocento concerti, radunando complessivamente oltre dieci milioni di spettatori. È questa l’incommensurabile anima umana che il Blasco cura con la propria voce e le sue performance impeccabili, a cui canta e racconta la propria vita, che poi in fondo, è un po’ quella di ognuno. È la verità che lo ha sempre contraddistinto, quella per cui si è battuto senza paura nella vita reale e che ha, di conseguenza, sempre portato sul palco. È nella sincerità che si sono riconosciuti tutti i suoi fan, nell’autenticità delle sue parole crudeli e splendide — forse direbbe lui —, nella massima espressione della voglia di vivere che ha dimostrato in ogni suo concerto.

Per questa storia, per questa straordinaria avventura io sarei anche morto, dice senza indugiare alla telecamera di Romanoff. E noi non abbiamo dubbi. La rockstar ha sacrificato tutto, quasi la sua stessa vita, per essere quello che è oggi; semplicemente Vasco Rossi: l’artista dei record, l’uomo comune che è parte di ognuno di noi.

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