ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

SPOILER ALERT | La fine è nota

Regia: Michael Showalter

Anno: 2022

Produzione: Stati Uniti d’America

una recensione di Elena Pacca

Si parte dalla fine. In tutti i sensi sappiamo come andrà a finire. Il conforto (e il rammarico) per il fatto che questa sia una storia vera, quella fra il giornalista televisivo Michael Ausiello e Kit Cowan, fotografo, aggiunge il tassello della realtà, ma lascia integre e forti le tracce di una messa in scena delicata, potente a tratti, ineluttabile, vissuta, e rappresentata con un alternarsi di slanci e sobrietà che, senza sconfinare nel patetismo, raggiungono un equilibrio mirabile di tenerezza nel dolore.

Per chiunque abbia visto quella perla nerd ma non troppo che era The Big Bang Theory sarà piacevolmente stupito di quanto Michael Ausiello non sia Sheldon Cooper, e nulla te lo faccia ricordare, nonostante il carisma che quel personaggio aveva. Sarà questione di metodo, di diversa professionalità, di sapienza registica, di una combinazione di tutto questo e forse anche di altro, ma grazie al cielo quel personaggio iconico non cannibalizza la scena e scompare nelle pieghe dei nuovissimi panni indossati da Jim Parsons, smarcandosi efficacemente da quella performance attoriale di successo.

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Il pregio di commedie come questa, o meglio di drama-comedy, è quello di conferire un’impronta di apparente leggerezza a temi, situazioni e storie che non hanno risvolti propriamente leggeri. E come tutte le storie d’amore conosce gli alti e i bassi ma, come tutte le storie in cui l’amore se ne frega e va avanti per la sua strada, indifferente a tutte le intermittenze del cuore che ne costellano il cammino, si fa trovare forte e solido quando occorre che lo sia. E poco importa se questo avvenga quando il tempo è una scadenza anticipata su quel progetto di vita che si sperava ancora di avere. Il pregio dei dialoghi è un valore aggiunto che mai banalizza, che tieni i tempi della commedia quando ha ragione che si appoggi lieve sulle cose, che drammatizza senza tentennamenti quando le tinte si incupiscono.

Imbarazzi, tensioni, timidezza, senso di inadeguatezza, una sit-com che ricorda l’onnipresenza di un passato scomodo che come la memoria dell’acqua, rimane addosso a un ragazzo magro ex bambino/ragazzino obeso, e al tempo stesso è ancora il tempo in cui era in vita la madre, un segreto non ancora confessato, un coming out, la magia del Natale e l’auspicio dell’avvento di quelli futuri, una maniacale collezione dei puffi, le piccole ossessioni, le grandi paure, gli sguardi, i baci, i corpi, una casa al mare, gli amici, i programmi televisivi, gli affetti familiari, la convivenza, la complicità, il dolore, la malattia, le fughe e i ritorni, i giorni che passano, la vita che va avanti, la forza solidale, dell’individuo e del gruppo e la conquista, per quanto possibile, del senso di quiete pur nell’affanno.

– Come va la vita?
– Come quella di chiunque: soggetta all’entropia, al decadimento e infine alla morte.

[The Big Bang Theory]

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