ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

[TFF41] ARTURO A LOS 30 | O della voglia di non diventare adulto

Regia: Martín Shanly
Anno: 2023
Produzione: Argentina

una recensione a cura di Chiara Lepschy e Beppe Minerva

Arturo a los 30 è il secondo lungometraggio di Martín Shanly. Narra alcuni episodi della vita di Arturo, interpretato dallo stesso regista, un giovane di trent’anni che fatica non poco a entrare nell’età adulta. La storia ruota intorno al giorno del matrimonio di un’amica, narrato con toni affettuosi e in parte grotteschi, durante il quale il protagonista ha una lunga serie di vicissitudini tragicomiche. La narrazione è frammentata da frequenti flashback che rappresentano episodi passati che riaffiorano alla mente del protagonista in alcuni momenti particolarmente stressanti. Le divagazioni in cui si perde non hanno una precisa relazione con la narrazione principale ma permettono di acquisire maggiori dettagli sulla vita del giovane, la sua famiglia e la cerchia di amici. Ne emerge un ritratto divertente e malinconico – dolce e amaro al contempo – di un sofferto passaggio all’età adulta che riguarda Arturo ma, in fondo, anche i suoi amici e, più in generale, la sua generazione. Il finale rappresenta, forse, una rinascita (una svolta?) nella vita del giovane trentenne, sancita in qualche modo dall’origami – una sorta di uccello/fenice – che l’insopportabile sorella gli regala sorridendo, dopo anni di malmostosa antipatia.

Le riprese e le inquadrature evocano per lo più – anche se in modo probabilmente voluto – un video amatoriale girato tra amici, del tipo di quelli girati per ricordare le occasioni importanti. Nel complesso, un’opera gradevole ma che ha un po’ il sapore di una prova d’esame più che di un film maturo.

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