ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

Perché il corso “Passeggiata nella letteratura italiana”

 

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In casa hai una, due, tre o più librerie.

I libri rimangono ogni giorno nella stessa posizione. Sono una certezza. Anche quelli che non abbiamo mai letto sono una certezza diovan 160 mg.

Quelli che ci siamo sempre ripromessi di leggere sono i più pazienti. Hanno assistito in silenzio all’invasione degli spazi, forse speravano di essere aperti, ma tu hai voluto avere tutta la generazione di scrittori americani moderni, tutti gli svedesi esperti di noir, i libri di Banana Yoshimoto, tutti, anche quelli pubblicati in edizione speciale, poi Ruiz Zafon, perché te lo hanno consigliato le amiche, i cugini e ormai c’è sugli scaffali di tutte le case degli italiani, e poi il Codice da Vinci, e tutti gli altri libri di Dan Brown, anche quelli che non si sa perché siano usciti prima del Codice da Vinci ma conosciuti dopo. E poi tutti gli italiani di ultimissima generazione, scelti con cura in base alla fascetta rossa intorno alla copertina che attesta che, sì, è proprio quello il titolo che stavi cercando ansiosamente aggirandoti tra i tavoli della libreria, perché è proprio quella la storia da cui hanno tratto quel film che ti è piaciuto così tanto.
Così il tempo è passato, e quelli, quegli altri, i libri rimasti là, quasi sempre in quell’edizione che vent’anni fa non ci sembrava antica come oggi.
Ma di cosa stiamo parlando? Sono davvero libri indispensabili? A cosa abbiamo rinunciato rimandandone sempre la lettura?
Facile rispondere: lì c’è l’Italia di oggi. Tra gli scrittori di oggi non c’è l’Italia di oggi, ma quella di domani. Là, c’è quella di oggi, la spiegazione di ciò che siamo, i come e i quando siamo diventati, i cosa eravamo.

Alessio Barettini docente di “Passeggiata nella letteratura italiana”

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