“La creatività non è il dominio esclusivo di pochi eletti”

David Kelley

Edizione 2023

Arriva alla terza edizione SHAC – Social Hub Artistico e Creativo, il progetto promosso dall’associazione Babelica e finanziato da Fondazione Crt nato per sviluppare e liberare le potenzialità e i talenti dei ragazz* del quartiere Barriera di Milano, conferire loro la consapevolezza della libertà ed autonomia che offrono un accesso diretto alla cultura e una consapevole educazione alla bellezza.
Protagonista di quest’anno è l’Istituto Comprensivo Corso Vercelli con la scuola media Viotti e le sue tre classi che hanno seguito le fasi più importanti della realizzazione della mostra di Alessandro Quaranta per la galleria Gagliardi e Domke Contemporary: dalla realizzazione di una nuova opera video, alla cura dell’esposizione, fino all’ufficio stampa.
Dal percorso artistico con Alessandro Quaranta e la 1D è nato I testimoni si liberano al tramonto della luce. La 2D, coordinata da Lorena Tadorni, ha seguito la cura della mostra, dalla scelta del titolo alla selezione delle opere fino alla redazione dei testi, mentre la 2B si è dedicata alla promozione e all’ufficio stampa.
Natura sussurra memorie e’ il titolo evocativo scelto per la mostra dalla 2D, per la ricorrente relazione tra l’elemento naturale e determinati luoghi contemplati nelle opere di Alessandro Quaranta. I tre video scelti dalla classe sono stati realizzati dall’artista in momenti diversi, ma sono accomunati dalla metodologia sviluppata sotto forma di workshop formativi con gruppi di adolescenti, costituendo una sorta di trilogia ideale che si chiude con l’opera prodotta per questa occasione.
I testimoni si liberano al tramonto della luce (2023), è stato realizzato al parco dell’Arrivore, scelto come luogo di indagine ed esplorazione per il workshop di sensibilizzazione all’ascolto, in uno spazio naturale, con le studentesse e gli studenti della classe 1D.
É un luogo che per la sua ubicazione periferica è servito come area di accoglienza e sosta di molte famiglie rom provenienti dai Balcani dagli anni Ottanta, che si sono stabilizzate per decenni nella zona, e di cui ora non rimane traccia. In circa vent’anni, dopo il suo smantellamento, la vegetazione ha ricoperto l’area sosta, trasformandola in una boscaglia impenetrabile.
Queste premesse sono servite per sviluppare, attraverso le immagini, una riflessione sulla trasformazione di luoghi antropizzati ad opera della natura, e sul fragile intento di rievocare la memoria di un luogo.
Les animaux de Stella (2019), creato durante la residenza al CAIRN centre d’arti di Digne- les-Bains, è il frutto di una ricerca di due anni durante i quali l’artista ha coinvolto due classi elementari della scuola Des Augiers di Digne-les-Bains. Sulle suggestive sponde del lago des Eaux-Chaudes (Prads Haute-Bléone), Stella libera la voce umana dal linguaggio codificato e interagisce con gli altri rumori diventando parte del luogo, interiorizzandolo a sua volta e stabilendo così un dialogo reciproco, una comunicazione spontanea che fa emergere un legame intimamente affettivo fra uomo e ambiente.
The changing of the guard (2011-2013) è stato commissionato dal Conseil General des Alpes de Haute Provence. Un programma del Ministero dell’Istruzione francese permette a ragazzi con doti particolari ma che vivono in condizioni disagiate, spesso provenienti dalle periferie di grandi città, di potenziare le proprie abilità in località decentrate e lontane dalle distrazioni del proprio milieu familiare. La committenza prevedeva l’uso di alcune specificità della valle dell’Ubaye e l’artista si è soffermato sulle sue fortificazioni. Dopo una sensibilizzazione all’ascolto, ha chiesto agli studenti della scuola media André Honnorat di Barcelonnette, di prendere il posto delle sentinelle che un tempo sorvegliavano la frontiera, affidando loro il compito di documentare ogni segnale proveniente dal fondo valle, con registratori, e videocamere, mentre a loro insaputa altre persone coinvolte filmavano di nascosto le loro reazioni agli stimoli del paesaggio e di un’apparizione misteriosa annunciata dall’artista.
Cosa trasmettono questi tre luoghi così densi di memoria? Cosa raccontano ad adolescenti che ne sono anagraficamente e geograficamente estranei? Osservare, ascoltare, indugiare su aspetti di poco conto, dare voce all’inascoltato… Natura sussurra memorie ci porta nell’universo artistico di Alessandro Quaranta, fatto di situazioni marginali, fuori dall’inquadratura principale, ma ricco di relazioni inaspettate tra il paesaggio naturale e quello urbano, fra la memoria che affiora e il presente che si impone in un tempo circolare, senza inizio né fine.